Dislessia: conoscerla e viverla
La prima serata
del Progetto “TUTTI INCLUSI!!!”, promosso da Comune di Seregno, ANFFAS,
Comitati genitori e Istituti Comprensivi di Seregno, si è tenuta martedì 19
marzo 2019 presso l’Auditorium di piazza Risorgimento. L’evento, organizzato da
ANFFAS Seregno in collaborazione con AID – Associazione Italiana Dislessia
sezione di Monza e Brianza, ha avuto come protagonista Giacomo Cutrera, laureato
in ingegneria informatica con il massimo dei voti, dislessico, autore
del libro “Demone Bianco” ed ex Vicepresidente nazionale dell’Associazione Italiana
Dislessia.
Grande è
stata la partecipazione della cittadinanza: ragazzi, genitori ed insegnanti sono
stati magistralmente coinvolti a ragionare su un tema, la dislessia, che
Giacomo Cutrera studia da sempre, proponendo una metodologia che ha prima sperimentato
su sé stesso e poi ha cercato di adattare agli altri.
Cutrera si
definisce un ragazzo normale ma con una missione speciale: raccontare la sua
storia per aiutare tutti i ragazzi che affrontano il mondo della scuola. “Ho
capito - ha iniziato il suo intervento - che l'unico modo che ho per far
capire cos'è la dislessia è farvi diventare dislessici per qualche minuto e,
l'unico modo consentito, è quello di farvi vivere la mia storia”. Si è
trovato a parlare di dislessia in modo non convenzionale, portando esempi
concreti, in modo che il pubblico potesse calarsi nelle problematiche che affrontano
quotidianamente le persone dislessiche.
“Il mio problema,
fin dai primi giorni sui banchi di scuola – ha raccontato Cutrera – era la
difficoltà nel leggere in modo fluente con ripercussioni anche nello studio e
nella velocità nei compiti in classe. Tutto a causa della <<Dislessia>>”.
Cutrera ha scoperto
di essere dislessico solo dopo la terza media e da quel momento la sua vita è cambiata
completamente. Fino ad allora, pur studiando molto e impegnandosi al massimo,
non era riuscito ad ottenere i risultati che tutti si attendevano da lui. Dopo
aver capito l’origine di tutti i suoi problemi, comincia a vedere la scuola con
occhi diversi: spiega ai professori le sue difficoltà e chiede gli strumenti
per superarle.
Da quando
Giacomo Cutrera ha scoperto il suo problema e le strategie per superarlo, il
suo compito più importante è stato l’impegno nell’aiutare tutti i ragazzi come
lui affinché anche la loro storia abbia un lieto fine.
Durante il
suo intervento Cutrera ha sollecitato gli insegnanti presenti a far utilizzare
gli strumenti compensativi per favorire l’alunno dislessico, fermo restando che
per il relatore il più grande mezzo compensativo per un ragazzo dislessico è un
buon insegnante.
“Un
esempio molto interessante per capire il senso degli strumenti compensativi e
la loro natura – ha spiegato - è quello di un uomo che deve avvitare una
lampadina e per arrivare al soffitto usa uno strumento: la scala. Nessuno
metterebbe in dubbio le sue abilità solo perché usa la scala mentre il suo
collega alto due metri e mezzo può farne a meno. Non stiamo guardando
l'altezza, ma la capacità di cambiare una lampadina. Allo stesso modo quando si
valuta un'abilità scolastica come la comprensione di un testo, non dovrebbe
essere vincolata al fatto che uno sia nato con una particolare predisposizione
a leggere o meno”. “La giustizia non è dare a tutti la stessa cosa, ma
dare a ciascuno ciò che a lui è necessario”, ha concluso.
Una serata
che non dimenticheremo, perché la sua testimonianza può far aprire davvero gli
occhi, facendo comprendere cosa sia la dislessia e cosa comporta essere
dislessici.
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